Betto Lotti incontra Albrecht Durer

Betto Lotti incontra Albrecht Durer

 

La mostra allo Studio Bolzani- Galleria Strasburgo 3 – Milano  è la visione  di due artisti a confronto, Betto Lotti e Albrecht Durer che hanno trattato il tema del sacro in modo differente , ma con un  raffinato tocco artistico che crea un connubio indissolubile tra queste due anime che il tempo divide ,ma l’arte unisce.

Sebbene ci siano piu di quattrocento anni di differenza tra i due Maestri, le opere,  41 chine di Betto Lotti e 16 tavole incise  della Piccola Passione di Albrecht Durer, comunicano tra loro in un dialogo immaginario offrendo  al visitatore una prospettiva unica e molto rara sulla  Nativita’, Crocifissione , Deposizione, Resurrezione…

Betto Lotti incontra Albrecht Durer

Ci sono incontri che possono apparire impossibili, ma la fantasia dell’arte permette ,a volte,  di annullare lo scorrere del tempo.

Betto Lotti incontra Albrecht  Durer a Firenze ai primi del 900, piu’ di 400 anni dopo la firma dell’Adorazione dei Magi. Lo trova agli Uffizi, tra il  1911 e il 1914, grato a quel Luigi Lanzi, direttore della Galleria, che alla fine del ‘700 acquisisce la tavola dalla Collezione Imperiale di Vienna.

Benedetto si sta perfezionando all’Accademia ed è a spasso  per musei con Ottone Rosai , amico e compagno nella ricerca, in una sala della Pinacoteca è attratto dai colori dell‘ Adorazione si ferma di fronte al capolavoro e perde il fiato davanti alla Madonna di profilo  che mostra il Bambin Gesu’ ai tre Dotti.

Ha precedentemente ammirato e rimirato le 16 tavole della Passione Incisa uno studio piu ’intimo e trascinante. Lui stesso incisore avrà stretto la carta tra le dita, sfiorato il tratto inchiostrato e forse annusato il foglio, impegnando ogni senso nella ricerca.

Dov’è il  suo segreto?  Si sarà chiesto.

Eccezionale questo Durero , come si traduceva all’epoca.

Anni piu‘ tardi tra il 1930 e il 1950, Lotti si avvicina al Sacro.

Disegna, dipinge, ma soprattutto fa vivere i suoi soggetti con pura essenza grafica.  Inconsciamente riaffiorano i suoi studi fiorentini, la maturità artistica gli permette un ottimo contributo personale a temi spesso dimenticati dall’ astrattismo  novecentesco.

Paralleli e parallelismi sarebbero eccessivi in queste poche righe, ma oltre a sognare un mondo ho deciso di proporlo, Vi invito pertanto a visitare la mostra dove le Natività, le Crocefissioni e le Resurrezioni di Betto Lotti s’incontrano con le sedici tavole della Passione Incisa di Albrecht Durer, facendo risuonare a distanza di secoli la stessa Campana Pasquale.

Angelo Bolzani